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Fly  fishing  istructor

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Dody Fly Fishing

LA MIA STORIA >>

Mi chiamo Fabbri Isidoro, conosciuto da tutti come Dody.

Era il lontano 1985 quando iniziai l’avventura della pesca con la mosca, anche se già qualche anno prima, leggendo un libro, venni attratto da questa affascinante disciplina. In quel tempo ero un garista, ma la sfida del tempo non mi soddisfaceva e cosi iniziai la ricerca della mosca, ricerca molto difficile in quel tempo in quanto nella mia zona era come cercare un ago in un pagliaio. Poi per motivi di lavoro mi trasferì a Morciano di Romagna, li venni a sapere che c’era un personaggio che praticava la pesca con la mosca, il personaggio si chiama Giancarlo Peduli. Titubante vado al negozio e li conosco il personaggio, persona molto disponibile che mi spiega che lui a mosca inizia a pescare a giugno perché prima non si cattura e che nel frattempo pesca con la bolognese, al che chiedo se potessi andare con lui a pesca, ricevendo un consenso che mi fece contento. Ci incontrammo alla stazione di Riccione e cosi inizio la mia avventura con Giancarlo. Finalmente arrivò giugno e andammo a pesca con la mosca. Mi portò in un torrente bellissimo con acqua limpida, vedere questa bellezza era come aver vinto la lotteria; Era il torrente Bosso a Cagli nelle Marche. Arrivati ci vestiamo e li mi ricordo che quando si e messo il giacchetto da mosca sono rimasto allibito nel vedere questo giacchetto con tante tasche, spilli attaccati, pinze, era veramente bello. Arriviamo sul fiume, montata la canna, la mosca inizia a pescare già al primo lancio rimango di stucco nel vedere la mosca che galleggia e scende con la corrente, poi come d’incanto sale la trota, la prima volta e come un miraggio, una magia; quell’istante mi convinse della scelta fatta. Finita la giornata di pesca torniamo a casa e nel tragitto facciamo il punto dove trovare l’attrezzatura per me. Nel giro di pochi giorni mi attrezzai, mi ricordo che ordinai delle mosche a Milano da Garue. Finalmente avevo quello che serviva e potevo provare a pescare, arrivò la domenica e si partì per una nuova avventura. Arrivati ci preparammo e iniziammo a pescare e qui iniziarono le prime difficoltà: “come lanciare la mosca ?”; Sembrava più facile da spettatore, mi ingarbuglio la coda si attorciglia dappertutto il finale e un mucchietto di filo inguardabile e Giancarlo che se la rideva come un matto. Ok non mi arrendo e rifaccio tutto insomma per farla breve la domenica l’ho passata a rifare finali e sciogliere nodi ma non mi arresi anzi il lunedì andai al negozio e comprai un libro di Roberto Pragliola. Iniziai a leggere e a provare sul prato e mi accorsi dell’importanza del lancio capii che se non riesci a lanciare non catturi. Da quel momento, ogni attimo libero della mia giornata, la passai con la canna in mano, dai oggi dai domani inizio a notare dei miglioramenti. Il lancio mi era entrato nel sangue, mi ricordo ancora le tante volte che non si catturava e io continuavo ad allenarmi a lanciare.Poi iniziarono le avventure fuori zona, uno dei primi fiumi in cui pescai fu il Natisone a Pulfero, poi visto che era abbastanza vicino andammo sulla Sava, diversi altri fiumi del Friuli, il Piave e altre risorgive sempre del Friuli il mitico Tagliamento il torrente Arzino dove per la prima volta catturai il temolo. Non trascurando comunque i fiumi e torrenti più vicini a casa, Il già menzionato Bosso,Burano,Biscubio,Candigliano Il Sentino, altro torrente impegnativo per la vegetazione e per il letto del torrente stretto ma che ti regalava sempre qualche bella cattura. Poi arrivò settembre e arrivarono le ferie e incominciammo a frequentare l’Austria iniziammo sulla Moll, Murr, La mitica Gail, per passare alla Traun, fiume enorme che la prima vota spaventa ma me ne dimentico tanti altri. Poi fu la volta della Slovenia, Unec, Sava, Idrija, Soča e molti altri. In questi anni sono riuscito a coinvolgere diversi pescatori e ad appassionarli alla pesca a mosca; Abbiamo creato un club. Poi una sera vengo a sapere che a Castel di Sangro era nata una scuola di lancio denominata S.I.M. (Scuola Italiana Mosca) che aveva come direttore tecnico il maestro Roberto Pragliola. Correva l’anno 1995, mi iscrissi e frequentai corsi, riuscendo ad acquisire il brevetto di istruttore di prima categoria. Nel 1996 conquistai il brevetto di secondo livello, abilitazione massima raggiungibile in quel periodo.Intorno all’anno 1999, la SISON oggi CACCIA e PESCA, contattò la S.I.M. e chiesero di girare un filmato sul fiume Nera dal Titolo “A SCUOLA SUL NERA”; Vennero scelti quatto istruttori, tra cui ebbi l’onore di essere scelto. Questa fu altra bellissima esperienza vissuta.Posso dire di aver trascorso i più bei 15 anni della mia vita, ho conosciuto un’infinita di pescatori a mosca di tutto il mondo, acquisendo tantissime esperienze diverse.Oggi, quasi 60enne, la mia passione per la pesca a mosca non è cambiata, continuo a battere ancora diversi fiumi italiani ed esteri, a modificare grezzi, costruire mosche e fare ancora diversi corsi di lancio.Credo di poter ancora dare tanto alla pesca mosca, ho pensato assieme ad amici di creare un mio sito internet sperando di poter dare il mio contributo a tutti coloro che volessero intraprendere il cammino della pesca a mosca.

Un saluto a tutti i P.A.M

Dody

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